domenica 19 settembre 2010

Grinderman 2 (Anti Rec./Sept.14 2010), by Wally Boff

C’è stato qualcuno che recensendo "Grinderman 2" ha rinunciato ai consueti strumenti critici ed a descrivere cosa succede in questi ‘solchi’ nel tentativo eroico di farlo capire a chi vi si accostasse: si è rifugiato in elucubrazioni in versi come estremo canovaccio per vomitare gli stati d’animo esasperati che Grinderman 2 suggerisce in un transfert fatale. Trovo che costui non abbia tutti i torti perché l’ascolto di questo secondo lavoro di Nick Cave/Warren Ellis/Martin Casey/Jim Sclavunos, creatura deforme parallela ai Bad Seeds sin dal primo brano induce a chiudere gli occhi e chiudere la porta alla razionalità sensoriale: il primo lavoro uscito tre anni fa (2007) aveva già dischiuso all’ascoltatore ignaro un groviglio ‘psichedelico’ messo a punto attraverso una concezione strumentale crudele e sorprendentemente inedita.
La novità vera del primo capitolo erano stati i suoni e "Grinderman 2" conferma questa direzione. Sin dall’iniziale Mickey Mouse and the Goodbye Man: dopo un intro dolcissima, basso e batteria martellanti riportano implacabilmente agli incubi ‘festa di compleanno’ di "Junkyard" e "Prayers on Fire" mentre Nick Cave si lancia nei suoi vaticini dolorosi; una cesura indolore divide questi quasi 6 minuti in due parti.
Grinderman continuano ad essere serialmente Warren Ellis oltre Cave: nella seconda parte di Mickey Mouse and the Goodbye Man la voce di Cave va a liquefarsi in una stratificazione di suoni prodotti dal polistrumentista, Honher Guitaret, Fendocaster, Electric Bouzouki, tastiere ‘trattate’ sono gli aggeggi di cui si serve insieme allo stesso Cave per continuare ad esplorare una psichedelia aliena che afferra e violenta sadicamente, con improvvise mazzate timbriche di provenienza non ben identificata, folate chitarristiche a temperature d’altoforno e gemiti tastieristici.
Il lupo in copertina, lo stesso che si aggira furtivamente minaccioso nell’homepage dei Grinderman è efficace cassandra dei gironi infernali che si materializzano in When my Baby Comes, Kitchenette, Heaten Child, gli altri salienti episodi del disco: i quasi sette minuti di "When my Baby Comes" recitano lo stesso copione di Mickey Mouse…; la toccante cantilena blues trasversale di Cave si sublima nella lenta ascesa della viola/violino di Warren Ellis (non si udiranno più nel corso del disco), una mini-
sinfonia lisergica alla moviola dal sapore di soundtrack, forse fatale retaggio del massiccio lavoro compiuto in tal senso dai due artisti negli ultimi anni.
Il blues trasfigurato in sermone pagano ed il gospel laico (molto più che nel primo lavoro), cui Cave ci fece avvezzi in dischi come "Firstborn Is Dead" e "Tender Prey" ritornano distillati e ristretti, più efficaci e lirici in Kitchenette (strisciante e sordida), Evil ed Heathen Child.
Bellringer Blues è un mantra iper-elettrico affogato in un infetto magma di suoni inaciditi.
Gli unici brani piuttosto radio-friendly sono Worm Tamer melodicamente affascinante e l’accattivante Palaces of Montezuma, un altro gospel vicino alle atmosfere di "Abattoir Blues".
Grinderman 2, un lasciapassare per gli abissi: da maneggiarsi con cautela e tener lontano da sguardi ortodossi.

(La mia recensione di Grinderman, 2007)

Wally Boff
video
Mickey Mouse And the Goodbye Man
When My Baby Comes
Kitchenette
Palaces of Montezuma
Bellringer Blues


sito ufficiale: http://www.grinderman.com/

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