mercoledì 13 aprile 2011

LIVE REPORT - “Sham 69 + Idol Lips” (4 marzo 2011, Roma, Locanda Atlantide)

Stasera sono molto curioso di vedere questi Sham 69. Incuriosito perchè con loro non è piu' della partita l'istrionico Jimmy Pursey, già da tempo allontanatosi dal gruppo per variedivergenze. Al suo posto un corposo (fisicamente) e allegrone Tim V. Me li ero persi non molto tempo fa' nel corso di un Road to ruins, ma chi li aveva visti non me ne aveva parlato molto bene. La Locanda Atlantide è un grande locale nel cuore di San Lorenzo, zona pulsante e piena di locali, in cui io non avevo mai avuto la fortuna di andare. Entrando si respira un'atmosfera retrò, complice forse il primo gruppo, un duo chitarra e contrabbasso a cui si aggiungono poi un secondo chitarrista e una bella ragazza, che si esibirà in uno spettacolino burlesque. 
Dopo questa  piacevole parentesi si comincia sul serio con gli Idol Lips, che hanno da poco sfornato un gran bel disco,  “Scene Repulisti” di cui  Distorsioni  ha parlato  ampiamente e che vi invito a recuperare. Punk rock 77 di matrice newyorkese, gli  Idol Lips,  figli putativi di Heartbreakers  e Dead Boys, ci sparano una raffica di pezzi killer, Hey  Baby,  T.D.K.,  Don't Want You Around, inframmezzate da una manciata di cover, di  Heartbreakers, Stooges e The Boys tanto per ricordarci il loro background. Il locale è strapieno,  come da previsione skin  e punk si accalcano sotto il palco. Eccoli che arrivano:  e se non erro della formazione originale è rimasto solo il chitarrista Dave Parson. Il buon Tim saluta bonariamente tutti  e  dispensando amore fraterno tra i vari skinhead, punk e rocker si comincia. Come era prevedibile  (e non avremmo voluto nient'altro),  i nostri cari attingono a piene mani dai primi album e quindi vai con Don't Wanna, What Have We got, Ulster. Sotto il palco è qualcosa di indescrivibile, gente che vola da tutte le parti, con inevitabili accenni di rissa, anche molto dietro ne inizia una. Tim, che nel frattempo attacca  They Don't Understand  se ne accorge e stoppando il pezzo li maledice in ogni modo.
Il concerto fila che è una meraviglia con That's Life, It's Never To Late, Tell Us The Truth e Tim  che gigioneggia simpaticamente tra un pezzo e l'altro. Infine il gran finale; Borstal Breakout e l'attesa  If You Kids Are United con tutti i presenti  assieme al gruppo  sul palco cantando a squarciagola. In conclusione un concerto che non mi è dispiaciuto per niente: ok, Tim non è Jimmy,  "but I don't care".
Marco 'marcxramone' Colasanti

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene Marco conciso e diretto da perfetto reporter PUNK!
Una gran bella serata che ho avuto il piacere di condividere con te e che ci ha regalato un gradevolissimo concerto di cui hai tracciato a perfezione atmosfera e sapore nostalgico di cose "sane e robuste", certo no c'era Jimmy... ma ci siamo divertiti! :)
Romina

Anonimo ha detto...

grazie romi ;)
(marcxramone)