giovedì 13 ottobre 2011

ENABLERS: “Blown Realms And Stalled Explosions” (Release Date: 13 Giugno 2011, Exile On Mainstream/Goodfellas)

“Math – rock”. E anche “spoken word”. E magari anche “hardcore” e “post rock”. Tutte belle parole, che si possono applicare al nuovo lavoro di questi signori che a buon diritto possiamo chiamare veterani delle scene più “complicate” della nostra musicaccia preferita. Il nuovo arrivato Doug Scharin tanto per dire ha percosso i tamburi di Codeine, June Of 44, Mice Parade e HiM, ma sul chitarrista Joe Goldring aleggia l'ombra addirittura degli Swans, Kevin Thomson,
l'altro chitarrista, impegnato anche al basso, ha dato prova di sé con Timco e Nice Strong Arm, oltre che nella sua ventennale carriera solista, mentre il poeta/cantante/lettore Pete Simonelli vanta una lunga militanza sui palchi e sulle riviste più “off” dell'underground statunitense.
Sempre in quartetto, i nostri sono in giro dal 2004 e, compreso questo, hanno prodotto quattro dischi. Capiamoci, non si tratta di un pasto di facile digestione: in sostanza la voce profonda e stentorea di Simonelli recita le sue giaculatorie nella corrente furiosa generata dal trio di musicisti, che creano un background incessante e ipnotico, in cui spicca il lavoro preciso e mai banale del batterista, giocato spesso su tempi pluricomposti. Non c'è violenza o furore nell'esecuzione dei pezzi, semmai ne scaturisce un continuo flusso di energia che rende il disco fortemente unitario, mai noioso, se sottoposto ad un ascolto attento. Detto questo, è difficile rendere per iscritto quello che il gruppo riesce a proporre in questo lavoro, tanto più sorprendente per me, visto che i gruppi che utilizzano lo spoken word non mi hanno mai entusiasmato. In questo caso, però, la musica è davvero coinvolgente e la voce di Simonelli non è mai troppo in primo piano (come capita spesso nel genere), anzi, riesce, vuoi per il tono profondo, vuoi evidentemente per lodevole scelta produttiva, a rimanere quasi in sottofondo, lasciando alla band il giusto spazio, addirittura un intero pezzo strumentale (Hard Love Seat). Personalmente preferisco i momenti più rumorosi, sul genere dell'opener Patton e delle possenti No, Not Gently e Rue Girardon, in cui il recitato di Pete Simonelli diventa quasi un comizio, ma vi posso garantire che ciascuno dei pezzi ha una propria dignità. Per capirne di più non vi resta che seguire il mio consiglio: procuratevi questo disco, non ve ne pentirete.
Luca Sanna

Exile on Maistream/Enablers



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